LA RISACCA di Michele Giardina
PREFAZIONE DI CIOVANNI CRISCIONE
con 37 foto inedite dall’archivio f.lli N.e M. Assenza
collana Varia
Da Pozzallo citta natale di Giorgio La Pira un racconto universale†possiamo leggere, nella sintesi di questa frase, la scheda d’identità del nuovo libro di Michele Giardina, libro che entra, di diritto, nel novero delle opere a denominatore letterario per almeno due pregnanti motivi: il primo è quello della tensione creativa e della penetrazione psicologica, che l’Autore attua per i suoi personaggi; il secondo è la funzione di documento, come testimonianza di cronache che il tempo ha trasformato in storia. Storia al singolare, perché altro potrebbe significare una lettura al plurale di questo sostantivo. Michele Giardina con La risacca (pagg. 160. con 37 fotografie fuori testo – edizione Prova d’Autore) ci dà un esempio del significato che può avere la storia di un microcosmo, a partire dal momento in cui questo, il microcosmo, appunto, può essere rivisitato e presentato con la sua immagine dal vero, ma colta attraverso l’effetto di macchina della verità , effetto che assume allorché viene fermato e indagato dall’osservatore con binocolo rovesciato. L’esempio classico che potremmo eleggere a modello di questo prezioso libro è quello delle Notti attiche di Aulio Gellio, un’opera che ci ha consentito di ricostruire un’epoca, quella della latinità , un mondo di cose e di persone. E ancora, se ci si consente altro nobile e meno remoto accostamento, non esitiamo a citare le scritture immortali di Faulkner, lo scrittore che fece della realtà contingente di un villaggio dell’Alabama, uno dei simboli che ricalcano, con l’efficacia artistica che sconfigge il tempo e i confini tra i continenti, vita, passioni e virtù di quel mortale-immortale che è l’uomo. Michele Giardina in La risacca – titolo emblematico del respiro del mondo – ripercorre strade e sentieri, rivisita luoghi e atmosfere, nello stesso momento e con la stessa passione con la quale fa restituire alla propria memoria volti e gesti, parole e ansie di un campione di umanità che ci appartiene perché ci ricorda parte di noi stessi, e ci rivendica, perché ci somiglia direttamente e per riflesso, perché somiglia al volto di persone che ci furono care e vicine e che adesso troviamo vive e parlanti tra pagine, quelle di La Risacca, che resteranno a perenne testimonianza. Ecco perché, che ha dato i natali a un cittadino del mondo, adesso si leva la voce di uno scrittore che, con geniale empatia di artista, ricrea un teatro di varia umanità , e non solo come messaggio di un angolo di Sicilia, perché in essa c’è l’aura dell’umana universalità dei potenti e degli umili, delle sofferenze e delle gioie, delle ansie e delle speranze. Un libro dunque come opera letteraria e storica, come documento irripetibile di costume, con luci e ombre epocali che, archiviate dall’inesorabile procedere del calendario, adesso sono destinate a rivivere tra pagine aere perennius.
Esaurito
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