POESIE DI VOLTI E MEMORIE di Calogero Restivo
collana Centovele
con saggio introduttivo di Mario Grasso
Restivo è poeta di collaudate e apprezzate esperienze, e non è stato difficile convincerlo a empatizzare con la nostra idea di poter rinunciare al verso, senza intervenire sulle scritture. Si potrebbe pensare a una proposta sperimentale, ma non lo è, se non in misura di quanto sia forte la riverenza alla consuetudine, più che all’assioma dannunziano “Il verso è tutto”, cui non è stata mai opposta la conseguente contestazione speculare e ossimora: “Il verso è nulla”. (…) ci si limiterà a menzionare le esperienze delle avanguardie antiche e nuove, almeno quelle del Novecento, dai futuristi, al Gruppo 63, alle parole in bussolotti dentro un’urna improvvisata, che spesso veniva sostituita da un copricapo, a tutto il fringuellare di innovazioni nuovissime che inventando, di volta in volta, acque calde, sono giunte (ancora nella seconda metà del Secolo scorso) alla moda della poesia visiva, denominazione tautologica effimera e cara a una breve stagione. Era stata scavalcata la ossessione verso breve/verso lungo, e i traduttori di Wittman s’affannavano a trovare soluzioni grafiche con parentesi quadre e libri di formato albo da disegno, chiedendo complicità e consigli a grafici e editori. Uno dei maggiori poeti del Novecento, Andrea Zanzotto, indusse Mondatori a un volume fuori serie della collezione “Lo specchio” per evitare l’obbrobrio delle parentesi quadre in soccorso del verso lungo. (…) Dalla lettura di questo nuovo libro di Calogero Restivo resta oltre alla lezione di vita una seria e forte proposta letteraria, quasi un esempio per quanti si chiedono ancora cosa sia la poesia. (…) (dalla pref. di M. Grasso)
Esaurito
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