L’IO CHE NON C’È di Silvia Costanzi
romanzo
pagg. 112
anno 2020
Silvia Costanzi, romana, docente di lettere, racconta una esperienza ponendo l’io narrante dalla parte inversa rispetto a quella cui ci aveva informato lo psichiatra-scrittore Mario Tobino, autore del romanzo “Per le antiche scale”, vincitore del Premio Campiello 1972. É un’opera letteraria, questo L’Io che non c’è di una originalità assoluta in quanto evocazione in chiave autobiografica di una serie di vicende rese come per un disinibito e liberatorio diario in pubblico, che partendo dai giorni dell’adolescenza entra sino al vivo della vita dei nostri giorni e delle sue realtà più imprevedibili e nello stesso tempo rivendicative per la profonda umanità di cui sono pervase le pagine, dense di fede e fiducia espresse con spontaneità e con linguaggio corrivo, da conversazione confidenziale amicale, che contribuisce a rendere ancor più avvincente la trama complessa della vicenda umana e dei suoi alternanti, intricati risvolti romanzeschi.
Esaurito
Esaurito
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