ALGEBRE E SIGILLI (di Mario Grasso)
pagg.108
anno 2021
Mario Grasso torna alla poesia dopo anni di silenzio, apparente, perché la sua produzione di opere letterarie creative non si è mai fermata. La poesia non è solo e sempre nelle opere in versi. Ricordiamo che l’esordio di questo autore con poesia in lingua della comunicazione nazionale è stato una plaquette di liriche dedicate alla memoria del padre: A sollevare il giorno, (Edizione: Quaderni del Giornale medico, CT.1981), esordio accolto con un coro di consensi di eminenti poeti e critici nazionali, Maria Corti, Maria Luisa Spaziani, Andrea Zanzotto, Giacinto Spagnoletti, Giovanni Raboni, Sebastiano Addamo, Giuliano Gramigna, Giorgio Bàrberi Squarotti. Poi sono seguiti Lettere a Lory (edito da Sciascia) e il grandioso poema Concabala, edito da Scheiwiller, in coincidenza con Tra sole e Luna, pubblicato da Mondadori nell’Almanacco dello specchio n.12. Negli stessi anni le traduzioni all’estero e il Premio Frankò, assegnato al Poeta e traduttore a Kiev. L’opera poematica Tra compiute Lune, con nota critica di Stefano Lanuzza, anche questa edita da Sciascia nella Collana Galleria, nel 2003, ha segnato un momento conclusivo di una produzione rilevante di opere poetiche in lingua italiana.
Questo Algebre e Sigilli, è opera che, dopo 18 anni di silenzio, conferma la linea dell’incessante e forte impegno civile del Poeta, come è stato per il narratore. E si dovrà onestamente aggiungere che quanto agli straordinari valori letterari, tra le opere di poesia in dialetto siciliano e quelle in lingua italiana, Mario Grasso pareggia in originalità e in primato, come conferma l’attuale nuova, sorprendente tappa.
Recensioni