SU PIETRO BARCELLONA – OVVERO RIVERBERI DEL MENO di AA.VV.

atti del convegno di studi 24 e 25 ottobre 2015

a cura di Mario Grasso

collana

978-88-6282-154-4

Avevamo pensato a un omaggio del genere che viene offerto da colleghi e discepoli ai maestri che lasciano per raggiunti limiti di età, doveva essere a sorpresa, una improvvisata senza trombe e trombettieri, come nel nostro codice C.I.A.I. tra il goliardico, il bizzarro e il riservato. Ma la sorpresa ce la impose con la sua dipartita lo stesso Pietro. Che, appunto, era Pietro per tutti noi, dai coetanei ai ventunenni freschi di laurea e di ammissione al Gruppo. Qualcuno era stato suo discepolo all’Università, altri non erano ancora nati quando Pietro Barcellona, deputato del Parlamento italiano, era stato nominato componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Ma adesso eravamo tutti componenti di un gruppo di convergenze intellettuali e artistiche italiane presieduto dal socio più giovane tra tutti, la neolaureata psicologa Giulia Sottile.(…)    *(…)A PietroNon è ricordo il mio non è saluto / è rammarico in grumi / è quel gradino a scendere/ per quanto si è perduto e forse altro/ che non so dire./ E invece è sì ricordo o un po’ saluto/ questo ossimoro insistere al rimpianto/ o a richiedere quanto ci hai donato/tra libri e coerenze/ non sempre recepite./ Tutto torna al convegno delle ombre/ finché c’è sensi finche c’è contrasto/ l’albero il fiore i frutti/ ahimè i ricordi/ l’assenza e l’abitudine/ gli affetti senza addio. (…)(…) Con altre parole si dovrà dire che i contributi qui pubblicati possono al più rappresentare un riverbero del meno rispetto alla produzione saggistica e creativa di Pietro Barcellona pensatore, politico, professore, pittore, poeta (il gioco delle p iniziali ci sia consentito come segno di goliardia, anch’esso in omaggio al ricordo ); riverbero, perché ogni approssimazione critica per quanto acuta ed esaustiva non potrà mai rendere per intero l’intenzione dell’Autore; del meno, perche solo un paio di opere sono state oggetto di lettura da parte dei relatori del breve convegno. Ed ecco perché “riverberi del meno”come titolo definitorio del nostro omaggio. (…)(…) Significato particolare presenta il ricordo del professore Nicolò Mineo, già preside della Facoltà di Lettere dell’Università di Catania; singolare perché dedicato al collega docente (Barcellona della Facoltà di Giurisprudenza) sodale di tante e importanti occasioni di operatività politico-culturali. Significato particolare, appunto, per l’essenza di quanto Mineo suggerisce fin dal titolo “Proseguire nell’analisi delle sue idee”, nella premessa di memorie personali che precede la magistrale analisi-coomento delle poesie di Declinazioni a confronto con l’evoluzione del pensiero dell’adolescente, delle esperienze e delle maturazioni dell’intellettuale in continua ricerca, nonché sull’autonomia dei contenuti e della forma. Legato alla memoria di un evento culturale l’intervento dell’architetto Salvo Patanè che ha affabilmente evocato i prodromi della programmazione degli incontri di Ad alta voce, qui prima citati. Sulle opere letterarie, sociologiche di Barcellona pittore si sono invece impegnati gli altri relatori con approssimazioni critiche autonome, anche quando dedicate alla medesima opera come per “Viaggio nel Bel Paese” su cui si sono soffermate Cristina Arena e Stefania Calabrò ciascuna da un proprio punto di vista, mentre Stefano Lanuzza parte dallo stesso tema per spaziare con flashes su diversi aspetti dell’impegno costante dell’intellettuale e dell’artista. Mosaico di diversi e acuti approfondimenti quelli che Daniela Saitta (Parole e Potere), Flora Somma (Le parole come specchio di una civiltà),Valeria Spallino (I discorsi inutili), Aurora Romeo (Tra letteratura e politica) e Ilary Tiralongo (Elogio del discorso inutile), hanno dedicato alle due opere socio-filosofiche di Parole e potere e di Elogio del discorso inutile. Hanno scelto di parlare di Incontro con Gesù Sonia Baglieri, Lucia Marino e Carmelo Nicosia, ciascuno indagando aspetti diversi e da punti di vista altrettanto insoliti e distinti, tutti concordi negli apprezzamenti per l’originalità degli argomenti esposti dall’Autore e riconoscendo ulteriori momenti nel significato da attribuire allo sfondo autobiografico dell’opera. La speranza contro la paura è stata l’opera su cui si è intrattenuto con una indagine (persino esegetica rispetto ai fenomeni della contingenza economica) Orazio Grasso, mentre Francesco Foti e Federica Siciliano hanno affrontato il tema della pittura, anche loro da diversi punti di vista, tra una ricerca densa di confronti e riflessioni nella valutazione di Foti, e con una sintesi di pareri definitori la Siciliano. Della pittura si è anche occupato lo scrivente, citando Svevo e Thalassa di Sandor Ferenczi. Quindi gli a-fondo su Sottopelle confermano la felice formula dei pareri diversi sulla singola opera, pareri che provengono da altrettante voci autorevoli: Giuseppe Di Fazio (I desideri impossibili di un intellettuale), saggio precedentemente pubblicato sul quotidiano La Sicilia (di cui il professore Di Fazio, giornalista e studioso, è Capo redattore), Renata Governali (Sottopelle) e Roberta Musumeci (Storie Sottopelle e sopra la parola). Unico intervento per L’oracolo di Delfi e l’Isola delle capre, quello svolto da Giulia Sottile, presidente del Gruppo, con una dotta analisi dell’opera (Il senso dell’uomo: una nuova dialettica).  (mario grasso)

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