NUZZA ‘MBRIACA di Mario Grasso
collana Consensi
Saggio introduttivo di Alessandro Centonze
In copertina “Nuzza mbriaca” china su tela di Giulia Sottile
ISBN 978-88-6282-185-8
tradizioni, orgoglio, ingegno, operosità del passato prossimo e remoto in Sicilia
LA RISCOPERTA DELLA LINGUA SICILIANA E LA RICERCA FILOLOGICA DI MARIO GRASSO COME ESPRESSIONE DELL’IMPEGNO CULTURALE DI UNO STRAORDINARIO INTELLETTUALE —– (…) Occorre dirlo subito: “Nuzza ‘mbriaca”, la cui traduzione italiana è “Tacchina sbronza”, è un’opera saggistica che ci ha colpito immediatamente, per l’accuratezza della ricostruzione esegetica, vivida e rigorosa che vi è sottesa, unica nel suo genere e senza paragoni nell’attuale panorama scientifico isolano, che sembra essersi allontanato sia dalla ricerca filologica sia dallo studio delle tradizioni popolari siciliane. “Nuzza ‘mbriaca”, infatti, colpisce fin dalle battute iniziali, dedicate all’omonimo proverbio-aneddoto, per l’eleganza della costruzione dogmatica che la sorregge, fondata sull’idea di antica saggezza, popolare e rurale, che anima l’opera e che è, a sua volta, figlia di una visione ciclica e archetipica del mondo, di vago sapore vichiano; per il divertimento che i proverbi attorno ai quali è costruita questa splendida opera saggistica provocano al lettore che rimane, al contempo, incuriosito e ammirato dalla saggezza popolare che traspare da tali motti e dell’attualità, quasi intramontabile, del loro significato.Tuttavia, nell’esaminare questa lodevole opera saggistica non ci si può in alcun modo esimere dall’inserirla in un più ampio contesto culturale, rappresentato dallo straordinario percorso intellettuale compiuto da Mario Grasso lungo un cinquantennio di attività autoriale, che lo ha portato ad affermarsi come una delle figure più autorevoli e rappresentative del panorama letterario siciliano, che il nostro Autore ha rappresentato come pochi altri e insieme a pochi altri.Mario Grasso, invero, è quasi una sorta di sopravvissuto culturale, appartenendo a un gruppo, rimpianto e irripetibile, certamente indimenticabile, di grandi eruditi del mondo letterario isolano, che è nato e si è affermato, anche in termini anagrafici, nella prima metà del secolo scorso e che, a mio avviso, ha il suo precursore in Giuseppe Antonio Borgese. Di questo gruppo Mario Grasso fa parte a pieno titolo e, dal suo punto di vista convintamente, dall’alto della sua condizione di siciliano ultraottantenne, che gli ha consentito di sopravvivere a tanti suoi amatissimi e incomparabili sodali culturali, quali, solo per citare alcune delle figure più care al nostro Autore, Leonardo Sciascia, Sebastiano Addamo, Stefano D’Arrigo e Bartolo Cattafi; ma faremmo torto al nostro Autore e al panorama letterario isolano se non ricomprendessimo in questo ambito privilegiato anche altre figure altrettanto straordinarie, come Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Francesco Lanza, Turi Vasile (…) – DAL SAGGIO INTRODUTTIVO DI ALESSANDRO CENTONZE
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