MI PAR D’UDIRE ANCORA di Nuccio Aprile
collana Nuove Tressule
Mi par d’udire ancora, rinvia affabilmente a un momento di comune conoscenza librettistico melodica e può essere classificata come silloge di racconti, perché la struttura data da Nuccio Aprile a questo suo libro è scandita da un susseguirsi di titoli che segnano altrettanto sapide scansioni, quasi per agevolare al lettore la migliore fruizione accompagnata da pause. Tuttavia l’avvincente susseguirsi delle trame conferma, di pagina in pagina, una prodigiosa tensione unificatrice che lega i contenuti a un filo estetico-stilistico omogeneo per la capacità di coinvolgere al punto da farci riconoscere, in questo originalissimo mosaico di fatti e personaggi, l’intramatura di un romanzo. Un romanzo dell’anima e delle cose, dei sentimenti e dello stupore, della gioie e dei drammi della vita. Un’opera narrativa, questa di Nuccio Aprile, che si distingue e si impone per la ricchezza di quanto ci trasmette e indelebilmente ci lascia.
Esaurito
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