L’AMICO DI FAMIGLIA di Luigi Carotenuto
collana Centovele
pref. Anna Vasta
(..)Ridicoli titani, gli uomini nel folle, vano, empio tentativo di sbarrare le porte al dolore. L’amico di casa, assiduo frequentatore e funestatore delle nostre vite, instancabile lavoratore al servizio di una Entità sconosciuta, della quale ignora i disegni. Ligio esecutore dei compiti assegnatigli, come un segretario dell’invisibile di kafkiana reminiscenza. Nei versi di L’amico di famiglia, poesia proemiale, di avvio al percorso poetico di Luigi Carotenuto, e che dà il titolo alla raccolta, si concentra il senso di un poetare che si configura come apprendistato esistenziale, sofferto itinerario di approssimazione allâ età adulta – l’autore ha appena 27 anni- nel segno di una dolente, disincantata sensibilità . Un’educazione sentimentale e poetica alla Werther, che passa attraverso tappe obbligate di presa di coscienza e di perdita di, di quel fanciullo che attraversava il mondo a piroette e salti di danza. Simili a dei/nell’aspetto/al cospetto/del mare/passavamo le notti. Di quei castelli incantati/ruscelli parlanti/elfi e fanciulle cosa è rimasto?Il sogno/la morte/o la croce. Il franare dell’io soggettivo sotto i colpi della più ordinaria, insulsa quotidianità agghindata a lustrini e falsità si trascina dietro i detriti di un io collettivo in frantumi. In Finimondo, la rovina che travolge sole, luna e stelle e tutti gli imperi/fondati/sulla nostra pelle, la caduta di dei, Muse, eroi, Cristi e Anticristi rappresenta la fine della Storia con la maiuscola, non solo della propria, insignificante, minuscola storia. E però tra le rovine dell’io adolescente si fa strada un io poetico risentito e irrobustito dai colpi e dalle batoste assestatigli. Un io che alterna rabbia, indignazione, amarezza- ce n’è per tutti: preti, poeti, artisti, mistificatori, predatori di corpi e di anime- a toni pacati, sommessi di intenso lirismo, a note struggenti di nostalgia per un paradiso perduto o forse mai esistito. Dentro un fondo/di bottiglia vuota/avverto la precarietà/dell’esistenzaâ. Da qui, dal dubbio crudele che sia stato tutto un inganno, anche l’età bella delleginocchia sbucciate/ e delle sassate, l’ironia, lo scarto che interviene nelle chiuse a ribaltare, a sconfessare i momenti di abbandono e del rimpianto, per pudore o paura di rimanerci per lâ ennesima volta fregati. A volte il grumo duro di scetticismo e di furore iconoclasta si scioglie in accenti accorati di pietas- il sunt lacrimae rerum- per le sofferenze della natura, le uniche degne di compassione.Non ci sono scrupoli/per i rami deboli/non in mezzo agli uomini. Nel cupio dissolvi, in cui sprofondano anche i sentimenti che abbiamo creduto puri e gratuiti, l’amore, l’amicizia, gli affetti famigliari, la cura dei figli il cielo sembra sordo,/come un genitore/ti lascia correre, gridare, /ma non ti ascolta mai-, a’intravedono squarci di una possibile salvezza; il rossore di un’adolescente, il rumore della notte/che nasconde al giorno le sue colpe, un’amica vera(Tu navighi con me, /instancabile compagna, /consigliera dei miei giorni, /ragione dei miei giorni, il pianto di Dio sotto forma di pioggia sulle umane miserie. Una ricchezza di emozioni, di pensieri, di riflessioni di un vissuto personale e di una coralità contemporanea, insieme con i grandi temi dell’introspezione poetica: la solitudine, l’amore, l’abbandono, la perdita delle illusioni, l’assenza, il male, la morte, nelle liriche di questo giovane poeta. E un’idea gà formata di poesia come lampo che squarcia l’opacità del reale, lama di coltello che affonda nelle ferite dell’anima. Una poesia non consolatoria, che non distribuisce pillole di saggezza e ricette di felicità, che non schiude nuovi orizzonti ai delusi della vita; una poesia che guarda al basso, e scrive sui marciapiedi la memoria di un mondo senza memoria. Una dovizia di metafore, di immagini, di figure che potrebbe debordare se non fosse tenuta a freno da una disciplina e un controllo formali non comuni in un autore alla sua prima prova, da un gusto e un talento educato a una tradizione di lirismo consolidata. Anna Vasta
Esaurito
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