La Ministra Roccella, pochi mesi fa, inseriva tra le donne valorose nella storia di Italia Giuseppa Bolognara Calcagno, alias “Peppa a’ cannunera” la più nota eroina della rivolta di Catania del XXI Maggio 1860 contro i Borbone. Catania fu l’unica città d’Italia che, nel Risorgimento, si liberò da sola dalle tirannie preunitarie. Quegli eventi e quella data, però, non sono degni di alcuna commemorazione. La stessa “Peppa” è ricordata nella toponomastica catanese da un misero vicolo chiuso, traversa di una modesta via. Mentre Garibaldi, oltre alla omonima strada, è ricordato con la “Porta Garibaldi”, attraverso la quale, a seguito della spedizione dei Mille, Peppino mai passò, contestualmente impegnato in altre “spedizioni”, anche di tesori d’oro.
Anche quest’anno non si è ricordato l’evento, spero di poter riprogrammare, per l’anno prossimo, la rappresentazione di “XXXI MAGGIO 1860 – Catania si ribella” un’opera teatrale che ripercorre in modo puntuale l’epopea garibaldina e i meno noti fatti della coeva rivolta di Catania. Certo nulla di paragonabile al film che Roberto Andò sta girando in questi giorni, che già dal titolo provvisorio “L’abbaglio” lascia intendere chi fu abbagliato e da chi. Nel 1860.