Il monologo di Chiara Francini sul tema della maternità “mancata” avrebbe meritato ben altra collocazione oraria nel palinsesto del Festival di Sanremo.
Era notte fonda (quasi le due) quando l’attrice e scrittrice ha avuto la possibilità di parlare.
Ma, probabilmente l’argomento era troppo scomodo o non idoneo a creare l’audience sperato , così come lo era dialogare con un figlio immaginario ed esibire una carrozzina vuota.
Senza dubbio si è trattato di una forma di discriminazione nei confronti di un’artista che ha voluto raccontarsi su un tema differente rispetto a quelli che comunemente siamo abituati ad ascoltare e con i quali abbiamo, purtroppo, acquisito una certa “familiarità”: la violenza di genere, il razzismo.
Il monologo autobiografico di Chiara Francini non era facile da ascoltare e neppure piacevole da vedere, perché l’attrice, in maniera sincera, dirompente e coraggiosa, con un’ immagine inconsueta e forte, ha dato voce a sentimenti contrastanti che assalgono le donne ancora non madri, raccontando dinamiche emotive e psicologiche non facilmente comprensibili da chi ne è avulso o fa finta di non capire perché egoisticamente proiettato sulle proprie esigenze tende a soddisfare esclusivamente i propri bisogni, noncurante di quelli altrui.
Chiara Francini ha rivolto il suo sguardo su quell’universo femminile sommerso, che fa fatica ad emergere, perché messo in ombra e relegato ai margini da una Società che ha sempre più aspettative dal genere femminile, ne pretende l’emancipazione a caro prezzo, ma purtroppo nel contempo dimostra di rimanere ancorata all’idea di donna – madre, come primaria fonte di realizzazione.
Quella Società che con frasi inopportune è spesso capace di stigmatizzare la non-maternità, sia essa non voluta per scelta o mancata per altri motivi.
Il coraggio e la sensibilità che ha dimostrato l’artista nel denunciare la brutalità sociale, che ancora giudica e ferisce le donne per non aver “figliato”, purtroppo non hanno ricevuto alcun premio al Festival di Sanremo. Ma, si tratta di valori per i quali Chiara Francini merita sicuramente la collocazione sul podio più importante, quello che spetta a chi riesce ad esprimere i propri sentimenti, le proprie emozioni con sincerità e fermezza, senza filtri e condizionamenti, dettati da retaggi culturali o imposti da modelli sociali che incarnano un’utopistica perfezione e ci distolgono dall’autenticità della vita.
Fabiola Marsana