Alla Commissione antimafia le scarcerazioni facili.
Ai tempi della prima repubblica (?) quando una legge non era gradita agli apparati tecnico-politici, dopo poco l’ente emetteva una “circolare esplicativa”; in questo tipo di provvedimento molto spesso si snaturava la legge, facendo diventare nero il bianco. Tali “circolari” erano quasi sempre pubblicate sulle “gazzette” e potevano avere una possibilità di contestazione. Peggio accadeva quando invece di una “circolare”, agli enti inferiori, perveniva una nota, ancor più ambigua e fuorviante, ma non portata al “dominio pubblico” e spesso congegnata per consentire a due diversi enti due distinti esiti, per la stessa procedura. I noti figli e figliastri. Atti molto “esplicativi”.
Ricordi della prima repubblica (?) nell’ascoltare l’udienza della dott. Borzacchiello alla Commissione Parlamentare antimafia. La dirigente del Cerimoniale (!), al Ministero di Grazia e Giustizia, sabato 21 marzo fu raggiunta da una telefonata del suo direttore generale (poi dimessosi) che le chiedeva di firmare una nota che aveva per oggetto la salute dei detenuti, la Borzacchiello era di turno. Non c’era alcuna urgenza nel far partire la nota, né l’urgenza era all’oggetto, né in nessun tratto della lettera esisteva la parola, agli enti si chiedeva di rispondere placidamente “con solerzia”. Una nota che lo stesso direttore, o chi gerarchicamente per lui, avrebbe potuto firmare il giorno feriale dopo o in via telematica. Nella successiva prassi carceraria, la sibillina nota assurse al rango di “circolare”, che per una serie di fantasiose interpretazioni portò a far uscire dalle carceri circa 450 detenuti, tutti pericolosissimi e ricchissimi. Nessun poveraccio stava poi così male da uscire. Certamente da uscire i soldi necessari al felice epilogo.
Il termine “circolare”, oltre alla burocrazia, rimanda alla perfezione del cerchio. Nella vicenda si evince appunto la perfetta macchinazione epistolare, innescata da un quesito proveniente, solo due giorni prima, da una prigione laziale. Ecco che in questi giorni che il virus non “circola” più tanto, altri virus continuano a “circolare”, in analogia al “traffico”, magari quello di Jonny Stecchino.
Francesco Nicolosi Fazio