Confusione di ruoli, mancanza di competenze.
CTS. Stanti le ultime estemporanee decisioni, si sospetta che l’acronimo voglia intendere Comitato Tecnico a Sorpresa. Però, relativamente all’impenetrabilità dei metodi, si può pure intendere Criteri Tecnici Segreti. Quest’ultima è la “competenza” che di più ci ha colpito: grazie agli algo-ritmi noi italiani da un anno balliamo, come i “pupi” e senza musica. Ma già nell’ideazione stessa del “Comitato” T.S. (O?) emerge la contraddizione nei termini (letteralmente). Perché i tecnici fanno un lavoro diverso dagli scienziati. Per intenderci gli ingegneri siamo tecnici, i fisici sono scienziati. Nel CTS inoltre non si capisce chi sono i tecnici e chi gli “scienziati”.
Da tecnico posso serenamente affermare che all’interno del “comitato” non esiste un esperto in calcolatrici, perché nessuno ha saputo calcolare che con 50 mila dosi al giorno, vaccineremo due volte gli italiani in circa 6 (sei) anni. Nel frattempo sarà pure tornata la “spagnola”. Inoltre nessun tecnico conosce la normativa per gli edifici scolastici, che prevede da quasi 50 (cinquanta) anni che nelle aule è obbligatorio il ricambio d’aria, per cinque volte ogni ora; solo così si evita il contagio. Qualche tecnico avrebbe pure potuto suggerire di raddoppiare il numero dei posti in rianimazione, dimezzando le morti ed evitando la chiusura dell’Italia, determinata, in massima parte, dalla carenza di tali posti letto (gli algo-ritmi CTS, aiuto!). Riguardo agli scienziati questi sono stati attratti dal business dei vaccini e non si sono altrettanto impegnati a migliorare le cure e monitorare i contagi.
Dall’alto della sua licenza media un imprenditore siciliano suggeriva: “Chi ha un solo fornitor, compra al suo prezzo”. Non bisogna essere economisti per capire che, nell’acquisto dei vaccini, si è operato con criteri di esclusiva, contro le leggi del tanto idolatrato (c.d.) “libero mercato”. Il risultato è che l’area economica più forte del mondo (UE) è presa per i fondelli da “big farma”, che fa quello che vuole. Anche in questo caso il gioco delle (in)competenze ha favorito la speculazione.
Francesco Nicolosi Fazio