SICILIA. LUOGHI DEL GENIO di Mario Grasso
collana Confronti/Consensi
pagg.213
anno 2019
in copertina: La mitica “Pietra di Camuti” interpretata da Giulia Sottile
Sorprendente la realtà che dimostra questo straordinario viaggio nella Sicilia del Genio sicuramente nota ma forse trascurata dalla stessa intenzione di quanti ne vivono l’aura e le presenze storiche e attuali. Un documento che informa – in forma senza trio trionfalismi, quasi sottovoce – anzitutto gli stessi siciliani, non in quanto loro non sappiano ma perché rammemorino quanta corrente crescita insiste ininterrotta dal passato remoto all’attualità nel genio dei conterranei, da Gorgia e Jacopo a Sgalambro, dal modicano Tommaso Campailla ai corleonesi Giuseppe Vasi, Francesco Bentivegna, Pippo Rizzo, da Giuseppe Fava di Palazzolo Acreide a Giuseppe Tornatore di Bagheria, da Gesualdo Bufalino e Salvatore Fiume entrambi comisani, al chiaramontano Serafino Amabile Guastella, da Francesco Messina e Santo Calì di Linguaglossa, a maura, Capuana e Bonaviri di Mineo e ancora per Bagheria Renato Guttuso e Ignazio Buttitta e fino all’attualità dei contemporanei con le sculture dell’altro genio corleonese Biagio governali, o le fotografie di Ferdinando Scianna di Bagheria o la poesia di Adalgisa Licalzi di Comiso e quella in dialetto etneo di Senzio Mazza di Linguaglossa.
Dalla premessa dell’autore: “Un’alzata di ingegno, di un genere che non ci è stato mai caro, si potrebbe far balbettare che dovunque in Sicilia c’è genio e genialità, ma col solo a fermarlo si correrebbe il rischio di parlare di genio dove tutto è genio! E sarebbe sbiadito ogni significato dello sberleffo che, direttamente e indirettamente, indirizziamo a quanti, spesso ogni tanto, identificano nella Sicilia il luogo esclusivo della Mafia”.
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