UN INTERVENTO DI BERNARDO LO CASCIO STIMOLA UNA NOSTRA DIVAGAZIONE
SU MARCELLA ARGENTO SCRITTRICE E SULLA SUA NUOVA OPERA “SAN GIUDA”
IN CORSO DI PUBBLICAZIONE A PUNTATE SU LUNARIONUVO
Dopo aver letto su Lunarionuovo di settembre (www.lunarionuovo.it) la seconda puntata dell’opera inedita della scrittrice Marcella Argento, “San Giuda” il signor Bernardo Lo Cascio ci ha scritto, senza citare l’opera stessa, un commento che qui riportiamo integralmente facendolo seguire da una nostra divagazione, anche a mo’ di ringraziamento. Ha scritto il signor Lo Cascio:
<< Cercherò di essere breve, non mi ero mai avvicinato a questo genere, quindi per me, scoprire il nuovo, il nuovo che abbatte per l’ennesima volta le mie conoscenze e mi porta dov’è sospensione è sempre un piacere.
Leggo spesso e molto, sia per il piacere di leggere la storia che quel libro mi propone, sia perché meticolosamente passo al setaccio ogni minimo particolare per assorbire tutte le sfumature proposte.
Ultimamente ho letto, “Alba” di Selhattin Dermitas prigioniero politico del partito d’opposizione al regime di Erdogan, storie di un’altra cultura che mi hanno assorbito completamente che mi hanno permesso di cambiare nuovamente la mia pelle.
La difficoltà per uno scrittore (e per me il metro della sua bravura) non è tanto nel come crea la struttura della storia, la descrizione, ma a mio avviso, come riesce a farti “camminare” all’interno della sua storia ,(che è sempre un cammino territoriale), come fossi “tu” lettore, bisognoso di girare l’angolo del nuovo capitolo per poter fare nuovi passi verso qualcosa che senti già che ti appartiene.
La mia critica parte da questo preciso punto, mi manca la territorialità, non conosco l’importanza intima di un “componete della tua famiglia” che mi faccia paura e allo stesso tempo mi dia quel senso di appartenenza come possa esserlo l’Etna per i catanesi, ne tanto meno, confesso, avevo nozione della storia di Sant’Agata, che mi hai spinto a conoscere parallelamente alla lettura del tuo scritto.
Mi pongo una domanda, la scelta del personaggio anzi del suo nome “Cosma”.
Rapportato a Sant’Agata anche lui porta il nome del santo, il santo “Medico” gemello di Damiano, riconosciuto e citato nelle tradizioni asiatiche, arabe e cristiane, personaggio così importante d’avere per entrambe un giorno dedicato alla sua memoria nel tuo racconto si tinge di speranza, dubbio, paura, potenza, liberazione ma anche sofferenza.
Il cinismo del vescovo che rispecchia l’odierna commercializzazione del nostro vivere, si contrappone al nostro “io” che anche per una volta sola durante la giornata bussa e che vuole resistere agli impulsi, così come Don Giordano, il cui passato ancora ignoto al lettore non nasconde che dietro ad ogni abito c’è e ci sarà sempre l’uomo fatto di carne ma anche di spirito.
Il profumo nipponico, l’integrazione con la grafica(tua?) apre le porte ad un pubblico diversificato.
Quindi, il mio cammino è iniziato dentro la tua storia, e per quanto sopra detto, penso che non ci siano dubbi sul mio giudizio.
So di non essere stato breve, aspetto con desiderio la terza parta congratulandomi con questa nuova scrittrice siciliana.>>.
*
Gentile Signor Lo Cascio, inizio con il rivolgerle un cordiale ringraziamento per l’attenzione che ha dedicato a un importante contributo al nostro Lunarionionuvo di settembre c.m.; quindi continuo con il commentare la sua nota, che da breve si è spontaneamente espansa, per come la abbiamo qui riportata integralmente nella sua stesura. Essa è indirizzata alla anticipazione della scrittrice (tutt’altro che nuova) Marcella Argento, medico chirurgo, professionalmente impegnata in responsabilità nel settore della sua specializzazione, e che da letterata e artista va pubblicando su Lunarionuovo (www.lunarionovo.it).
Lei, signor Lo Cascio, sembra divagare per un apparente ludus ermeticus, senza nemmeno citare il titolo, San Giuda, della nuova opera della Argento, che dopo una quindicina di anni di silenzio torna alla letteratura con una sorprendente opera artistica affidata alle modulazioni del fumetto. Opera che dimostra di essere la occasione più congeniale alle sue istanze di creatività letteraria. Istanze che sono felicemente iniziate a essere esitate e editorialmente accolte in altrettanti libri, tra fine del secolo scorso e principio dell’attuale, con un romanzo (Victimae), una silloge di interviste dal titolo allusivo per la professione del medico che andava a trovare gli intervistati nelle proprie abitazioni (Visite domiciliari), personalità del gotha della letteratura italiana del momento, dall’adesso compianto Giuseppe Pontiggia al vivente Marco Forti ai siciliani Salvatore Cangelosi e Mario Genco, a Cesare Zipelli, fraterno amico dell’appena (allora) dipartito Stefano D’Arrigo, e via di questo tenore.
Quindi ancora una chicca tra narrativa e saggistica, dal titolo significativo, Kimaira, nella quale il compasso degli interessi letterari della Argento, medico prestato alla letteratura o forse sarebbe meglio dire, della letterata e scrittrice prestata alla scienza di Esculapio, ha dimostrato un suo orientamento tra analisi critica e creatività di straordinario valore. Forse preludio se non, fin dal titolo Kimaira in tutta aria d’incunabulo dell’attuale poderoso lavoro di scrittura e disegni San Giuda.
Nessuna novità dunque per una scrittrice spiccatamente originale, che ha all’attivo una sua scheda nella storia della realtà letteraria etnea contemporanea, pur rimanendo fuori dalle liste effimere delle scritture esitate come altrettanti prodotti di consumo alla stregua di detersivi, lavande profumate o banalità rimasticate dai soliti ed eterni domenicali dell’arte figurativa e della scrittura in serie. E allora?
Allora in questa nuova scommessa di Marcella Argento, che ci ha privilegiato concedendo in esclusiva per Lunarionuovo l’anticipazione di qualcosa ancora una volta di straordinario e innovativamente artistico letterario, noi troviamo già tutto quello che il solerte lettore Bernardo Lo Cascio scopre e commenta divagando ermeticamente. Ma troviamo qualcosa che va oltre la stessa novità nel senso letterale, perché in San Giuda riteniamo di intercettare quello che non ci peritiamo di definire nuova frontiera della stessa letteratura coniugata all’arte figurativa con esito di fumetto.
E qui ci fermiamo per non invadere lo spazio che le puntate a seguire rispetto alla seconda edita a settembre, sempre in esclusiva per Lunarionuovo. Che è il momento cui si riferisce la solerte attenzione del lettore Lo Cascio con le sue dotte citazioni e i suoi brevi propositi e meno brevi riflessioni, per le quali lo ringraziamo, nella nostra qualità di fondatore e direttore di Lunarionuo in una con i due attuali cooptati condirettori, Alessandro Centonze e Giulia Sottile.
Mario Grasso
Le prime due puntate di San Giuda sono già disponibili sui numeri 87 e 88 di Lunarionuovo ai link:
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