Le inutili riforme.
Lo sconvolgente affresco della “Vittoria della morte” di palazzo Abbatellis è la prima testimonianza iconografica della pestilenza. Le pestilenze sanitarie passano, la pestilenza mafiosa… non sappiamo ancora quando finirà. Sorge il dubbio che il potere, anziché lottarla, corteggi la mafia. Un tempo il numero due del Sisde risiedeva a Palermo, un paio d’anni fa il capo della grande Cina si è fermato oltre 10 ore nel capoluogo siciliano, non comunicando né il luogo, né l’argomento, né gli interlocutori dei suoi incontri. Viene da ricordare “Johnny Stecchino” ed il problema del “ttrraffico”.
Ma il male maggiore dell’Italia intera non è poi la mafia, bensì la corruzione, usata con efficacia anche dalla mafia, che riesce a garantire il “buon fine”.
Le più volte annunciate riforme non riusciranno nella larvata intenzione di dare soluzione all’inefficienza italiana. Inutile cambiare il manico (la forma) se non si cambia la minestra (la sostanza). Anche il prossimo referendum sulla riduzione dei parlamentari altro non è che una sceneggiata, in quanto porterà a risparmi irrisori. In ordine di grandezza, il risparmio, di un anno di stipendi di parlamentari eliminati, sarà forse pari al costo delle mazzette incassate giornalmente dai detentori del potere reale. I corrotti sono dovunque come diceva Rocco Chinnici, nell’ultima intervista: “Sono dappertutto: nei comuni, nelle scuole, nei partiti, nei tribunali, nelle banche”.
Ma il danno più letale, che determina l’assoluta inefficienza italiana, è nel criterio dei “semafori rossi”. Guidando per strada (nel ttrraffico!) spesso non facciamo caso alle strade che stiamo incrociando. Quando ci imbattiamo in un semaforo rosso, subito ci accorgiamo a quale via siamo giunti. Ecco perché nei percorsi burocratici spuntano spessissimo i “semafori rossi”. Se una pratica varca indenne un ufficio nessuno potrà mai chiedere nessun “dazio” in cambio. Ancor peggio è che, per continuare queste pratiche “daziarie”, la burocrazia si riproduce per nepotismo. Geneticamente modificato, il parente stretto già conosce il “mestiere”, che erediterà dal congiunto. Quando sarà sconfitto il nepotismo, l’Italia potrà rinascere. E’ più probabile che, prima, sarà sconfitta la mafia.
Francesco Nicolosi Fazio