Come se la carta non avesse ricevuto abbastanza gocce del tuo sudore, a un certo punto decidi che ti serve un metodo. E che l’università non te lo ha dato.
Sai che ne esistono 100, ne conosci 50 e ne hai approfondito 1 e mezzo, di cui ovviamente non ne sai che un decimo. A forza di scomporre numeri pensi che forse sarebbe stato più semplice, quantomeno più affidabile, iscriverti in matematica. Poi rigetti l’idea perché non ami la violenza, nemmeno quella autodiretta, e continui a pensare ai 100 metodi delle 100 scuole di cui ne conosci…
Sai solo che prima di iscriverti all’università avevi letto il libro X e vai schifosamente a impicciarti di cosa sta sotto la superficie del mare Antartico: è proprio costituzionale e oltretutto credi che la vita sia una grande rete quindi non tralasci nulla. Poi se ti imbatti in una foca carismatica o in un orso polare, sei marchiato per sempre, non te ne liberi più. E dato che, a questo punto, sai di non sapere, vuoi sapere. Scegli la facoltà e scopri i 50 che diventano 70 che diventano 100, che – attenzione – sono la sottosuddivisione di uno di 743 ambiti applicativi. Tu hai già posto un primo filtro, per questo 100.
Ebbene procedi, perché gli anni passano e continui a non sapere e forse mai saprai, ma devi scegliere se essere orso o foca o se ti va bene fare l’albatro – può darsi che dalla superficie si veda qualcosa in trasparenza o che la si attragga, può darsi.
Hai l’impressione di percorrere il tragitto di un testo argomentativo, quello che ti facevano studiare a scuola. Tesi, a cui segue argomentazione. Talvolta, giusto per esser certi di stroncare i detrattori, da abili apologeti, si dà spazio anche all’antitesi, a cui segue argomentazione. La causa arranca al prender piede della confutazione e infine la conclusione del come volevasi dimostrare. Giusto per dire di averlo sempre saputo, sempre detto.
Ora: a far ‘sta tiritera d’ardua tenuta, regge il movente della scelta consapevole, giusto per aver chiaro cosa e perché – come ogni cosa nella vita, sin dalla prima volta che hai fumato per capire esattamente perché eri contrario – con la serenità dello sguardo fisso sulla meta, per qualche attimo, giusto il tempo di accorgerti che non è vero che ci hai capito qualcosa. E ricominci a dire allora ne esistono 100, tu ne conosci 50, di cui… ed è anche vero che qualcuna delle 743…
(Giulia Sottile)