I Cento anni del PCI.
All’interno di URSS, il più grande stato comunista della storia, si nascondeva la “S” di socialismo. In realtà si trattava di stalinismo, e ciò fino agli anni ’80. Anche il nazismo partiva dal socialismo, in quanto era nazional-socialismo. Per Hitler non si coniò mai il termine di “hitlerismo”. In fondo l’ex seminarista Stalin, come dittatore, surclassò l’ex imbianchino, non solo con la vittoria del ‘45, ma già dominando i circa cento popoli dell’ex impero sovietico, dove il russo era il più affidabile, definito sapientemente da Luciano De Crescenzo: il popolo nordico più meridionale d’Europa. Hitler riuscì semplicemente a dominare l’ordinatissimo popolo tedesco.
Nella pandemia di libri, saggi e commemorazioni per i cento anni del PCI, pochissimi si sono soffermati semplicemente sul nome stesso. La frazione scissionista (Livorno ’21) del Partito Socialista scelse il nome Comunista perché auspicava che potesse esportarsi nel Bel Paese la “rivoluzione d’ottobre”, che in realtà fu un colpo di stato, perché se l’incrociatore “Aurora” non si fosse posizionato proprio di fronte al “Palazzo d’Inverno”, forse avremmo avuto ancora gli czar. Indizio certo di questa linea estera è il nome dell’epoca di P.C. d’Italia, che faceva intendere che si trattava di una piccola succursale della “casa madre” leninista. Il risultato della scissione fu anche quello della vittoria in Italia del fascismo, copiato poi da Hitler.
Saltando a piè pari i cento anni di lotte, guerre, menzogne e abiure nel PCI (Gramsci-Togliatti-Berlinguer… occhetto), notiamo che nessuno si è soffermato sul significato di “comunismo”, che in Italia, da circa 50 anni, non prevede più la ricetta marxiana della “dittatura del proletariato”. Una ipotesi odierna per l’entità misteriosa “comunismo” è quella di “bene comune”, rappresentato oggi dall’intero pianeta, in un’epoca di gravissima emergenza pandemica ed ambientale. Del resto gli ambientalisti, negli anni ’70, erano definiti dalle destre “cocomeri”, in quanto verdi fuori e rossi dentro. Non è poi così grave. Più grave è il vaccino ai più ricchi. Non solo per la Moratti.
Francesco Nicolosi Fazio