Didone Pop.

Spettacolo teatrale tratto dal libro “Dido operetta pop” di Beatrice Monroy.
Drammaturgia: Beatrice Monroy e Luana Rondinelli:
Regia: Luana Rondinelli.
Aiuto Regia: Laura Giordani.
Con: Laura Giordani, Luana Rondinelli, Luca Fiorino, Giammarco Arcadipane.
Teatro della Città – Catania

Rivive il “Genius Loci” tra le antiche pietre del normanno Castello di Aci e della Cappella Bizantina di Palazzo Bonajuto, nella marinara “Civita”, a Catania. Orazio Torrisi non poteva trovare migliori location (il mare di Ulisse) per uno spettacolo che parla di mito, di mare e di antichi e nuovi migranti. Necessita una traccia della storia.

Didone fugge da Tiro, a seguito del parricidio del marito per mano del fratello Pigmalione. Assieme alla sorella Hanna giungono in Africa dove li accoglie Iarba, che però ha le funzioni odierne di un grande capo scafista che gestisce gli sbarchi con il telefonino. Fonda Cartagine, con lo stratagemma delle pelle del bue, e ne diventa la Regina. La faccenda si complica con l’arrivo di Enea, un altro migrante, però molto indeciso, conteso tra la madre Venere/Afrodite e l’antagonista Minerva/Atena. Didone si innamora perdutamente (anche grazie alle dritte che la madre dà ad  Enea tramite auricolare) perdendo l’autorità sul suo popolo. Il tragico finale della morte di Didone sul fuoco viene rivisitato con l’ideazione di un’altra fuga delle due donne, mutate in turiste USA.

In un’ora i quattro attori in scena catturano il pubblico con una piece geniale e attualissima, sorretta dalla disco music/pop che esalta i tratti comici della vicenda. Certamente si ride, ma altrettanto si riflette, dolorosamente, come quando le donne incontrano i corpi dei naufraghi del Mediterraneo.

Gli artisti sorreggono una storia complessa con una divertentissima capacità mimetica, cambiando continuamente vestiario e personaggio. Ci preme narrare delle loro rare capacità.

Laura Giordani spadroneggia tutte le sfaccettature delle capacità attoriali. Indossa ogni maschera del teatro riuscendo, anche con eleganti mezzi toni, ad essere sempre credibile e vera, anche nei tratti più inconcepibili della vicenda. Cambia di ruolo e stato d’animo con perfetta abilità istantanea.

Luana Rondinelli ne diventa il perfetto contraltare, con funzione speculare: la saggia sorella diventa la vanesia Dea della bellezza che si scontra con quella della ragione. Vince la prima.

Luca Fiorino riempie la scena con ogni registro e maestria, sia con il violento Iarba e/o Pigmalione, che con l’innamorato indeciso Enea. Rappresentando esattamente tutti i difetti del maschio.

Gianmarco Arcadipane tiene con sagacia le fila della narrazione, interpretando al contempo, con divertente verosimiglianza, altri quattro personaggi che arricchiscono ulteriormente la vicenda.

Uno spettacolo bello e rutilante, ma semplice e facilmente rappresentabile. In altri tempi avrebbe girato l’Italia intera. Ma non diamo limiti alla vitalità del Teatro.

 

                                                                                              Francesco Nicolosi Fazio