Chi l’avrebbe mai immaginato un caso di scandalo a sfondo sessuale, tale da coinvolgere l’Accademia svedese e capace di far saltare l’assegnazione del Premio Nobel 2018 per la letteratura? Si dirà che tutto si adegua, nel mondo olomenerianamente – direbbe Henry More – all’andazzo epocale. Ed è così proprio come ha intitolato il catanese Paolo Anile il suo capolavoro di ricerca scientifica in materia di unicità delle vicende fisiche e metafisiche. “Come sopra così sotto”.
Dal premiuzzo ai cresimandi della parrocchia di Asineria Congenita in provincia di Alto Pecoreccio, che elargisce stelle di cartone ai figli dei capobastone diocesani, al verdetto annuale di Stoccolma, che elargisce una barca di quattrini, quanti ne ha prodotto il commercio della dinamite, nel corso dell’anno precedente la premiazione. E adesso chi ci toglierà dalla mente il sospetto che anche a Stoccolma sia stata tutta una farsa? Ma è la vita. Questo ballo in maschera che comincia per ciascun essere umano col primo vagito, che pure serve a far allargare la capienza dei polmoni. Uno scandalo sessuale d’imprecisati bilanci. A rigor di pudica cronaca sappiamo che la poetessa Katarina Frostenson, membro e giurato dell’Accademia di Svezia deputata all’assegnazione del Nobel, in quanto astrucolo a luce riflessa rispetto al marito Jan-Claude Arnault, fotografo di professione e damerino in ogni occasione, risultata vaso di Pandora da cui sono scaturiti prove e sospetti. Vaso (di Pandora) in quanto “contenitrice” o semplice astropendulo di luce riflessa, la poetessa Frostenson, appunto, rispetto alle imprese galanti e di bass’alta letto/aratura del fotografo marito. Insomma si sa che ci sono sempre state le cattedre da letto, esempi a iosa non mancano, spudoratamente, da Catania alle altre cento università italiane. Ma chi avrebbe mai azzardato casi di Premio Nobel da letto-aratura? Una prova da aggiungere alla teoria del “Come sopra così sotto”. E a questo punto prude curiosità di poter conoscere chi stava sotto il letto a spiare clandestinamente per potere poi raccontare, come è stato raccontato, ciò che imperversava sopra lo stesso letto?
Non ce ne vogliano i lettori di questo Ebdomadario se parliamo a baccaglio, consapevoli di come e quanto, una locuzione nella sua totale allusività, può essere capita in pieno solo se calata nel contesto che le è pertinente. In questo caso il mio discorso dovrebbe diventare chilometrico per spiegare l’inspiegabile a quanti non sono mai stati interessati alla storia del Nobel.
Ecco perché la letto-aratura, cara al fotografo marito della giurata può essere meglio capita se chi vi si accosta avrà la pazienza di tradurre da Frege la magica locuzione Über Sinn und Bedeutung. E sarà meno fiero pasto quello, su cui bere vino buono e abbondante, per dimenticare quello servito sui trampoli di questo ludico riferimento alla mancata assegnazione del Nobel per la letteratura 2018.
mariograsso