I bambini non leggono.

Forse è l’educazione alla lettura che manca. I modelli stessi non ne hanno. Nessun bambino più legge, se non qualcuno particolarmente dotato o predisposto o rimasto profondamente affascinato da qualcosa, un film, un modello in tv, un genitore un amico che sente di voler emulare o approfondire. Finisce per assimilare sovrapporre il piacere

di una lettura per diletto

a quella della roba da studiare per la scuola

e l’attività stessa di scorrere lo sguardo lungo le corsie di parole diventa amara

doverosa

avvilente.

Oggi non troviamo facilmente un libro colorato, magari stupido – e va bene! – nelle mani di un bambino. No. C’è posto solo per una Nintendo

o qualche altra diavoleria tecnologica, per non parlare dei bimbetti di dieci anni già in possesso di palmari Tablet i-Pad i-Phon i-roboticon!

Inconsapevole

Inesorabile

Robotizzazione

dell’essere umano sin dalla sua più tenera età, dimentico dei giochi in mezzo al fango all’aria aperta, quando bastava avere un ramo

spezzato e diventava improvvisamente bacchetta magica scettro bastone spada e qualsiasi

altra cosa una mente creativa

potesse immaginare, mente che magari venti-trent’anni dopo avrebbe poi dato vita a un nuovo brevetto

ecosostenibile sistematicamente acquistato da una mastodontica compagnia petrolifera, accendino pronto in mano. Ma almeno qualcuno avrebbe saputo dell’esistenza di alternative.

No. L’uomo del futuro non avrebbe avuto nessuna chance, nessuna alternativa perché non ne sapeva proprio inventare.

L’uomo del futuro reggeva uno Smart-Phone che pensava al posto suo che smart

non lo era più.

L’uomo del futuro andava in un museo e ammirava incuriosito e interrogante uno strano oggetto dietro una teca di vetro. Non poteva avvicinarsi troppo perché sarebbe saltato l’allarme antifurto, poteva scrutarlo a metri di distanza come la Gioconda al Louvre. Si grattava il mento e socchiudeva le palpebre pensieroso chiedendosi cosa fosse mai quell’oggetto.

Allora passava la guida turistica con il cappellino colorato in testa e con fare elegante diceva

adesso potete ammirare un esemplare preziosissimo di “libro”,

costituito da fogli di un materiale che veniva ricavato dai tronchi di albero, la carta.

L’albero era una pianta a sua volta… blablablabla. Perché l’uomo del futuro non ascoltava davvero quello che diceva la guida turistica con il cappellino colorato in testa.

 

Mamme, papà, m’inginocchio umilmente, Maestre! Chiedo a VOI di leggere, perché forse riscoprendo VOI il piacere della lettura potreste DESIDERARE questo anche per chi amate, quei piccoli adulti del domani. Leggete perché siete VOI che quei piccoli vogliono emulare, siete voi i loro eroi. Nulla deve essere fatto se la spinta motivazionale è il dovere. Non credete a me, credete ad Albert Einstein.

«Io ritengo, tutto sommato, che l’amore sia un maestro più efficace del senso del dovere.»

 

Giulia Sottile