Parole con due t le trovi spesso: hanno un terz’occhio qualche volta lesso. Usarle non conviene, specie adesso che in tutto il mondo è doppio anche il fesso: intendi quel che dico e avrai successo!
PATTO – Ne sono passati di patti e di contratti da quella volta del Patto di Dio con il popolo eletto. Allora la consuetudine del linguaggio biblico volgeva il significato di patto in alleanza. I latini cercarono di spiegare a se stessi e ai posteri che l’anima significante della parola pactum aveva il cuore tenero della pace; infatti pactum (pattuito) è participio passato sostantivato del verbo pacisci che è collegato con pax/pacis. Nei nostri giorni si dice patto con riferimento a un accordo tra due o più parti, che comporta obblighi reciproci. Per dire quanta coda velenosa si possa celare dietro un patto, ci avverte la locuzione scendere a patti, cioè piegarsi fino al compromesso con la parte più forte. Per fortuna esiste il nessun patto e persino un a patto che; anche se è tanto per dire che i giochi si fanno e si disfano in materia di patti, l’esempio caro all’impossibile è quello del patto con il diavolo. Poi si è scoperto che il diavolo è l’uomo. Tuttavia il modo di svelare tutto c’è, attraverso i sinonimi. E patto ne ha tanti quanti giovano a far capire quali patti può celare un patto. Eccoli i sinonimi, sta a noi scegliere: Accordo, Contratto, Concordato, Convenzione, Negoziato, Transazione, Trattato, Alleanza, Intesa, Coalizione, Pattuizione, Condizione, Clausola e Riserva.
QUATTO – L’aggettivo quatto è un falso magro. In latino corrisponde a coactu(m) ed è l’italiano compresso, raccolto. Subito troveremo l’imbeccata furba, che rinvia al verbo cogere (riunire). Infatti cogere è l’esito di cum agere, subdola proposta che invita al figurativo “Che si raccoglie” o per meglio dire: “Sta in basso per nascondersi. L’italiano mette sull’avviso sull’anima profonda del significato di quatto facendocelo adoperare ripetuto: quatto-quatto. Il riverbero del fondamento di questo aggettivo è nel suo non-sinonimo: silenzioso. Si addice alla tecnica di caccia del gatto quando, quatto quatto, fa seguire un balzo per mettere sotto i suoi denti un incauto volatile addetto a cercare cibo nel prato sicuro tra i fiori.
Mario Grasso