La casa editrice Prova d’Autore comunica che il libro di Attilio Sebastiano Palermo, IL CAPRO ESPIATORIO E CRISTO, prefato da saggio introduttivo di Alessandro Centonze, è in corso di stampa e sarà disponibile a decorrere dal 29 gennaio 2019.
Qui riportiamo uno stralcio del capitolo introduttivo dell’Autore.
“Il tema del capro espiatorio è un tema che ricorre spesso in letteratura. Numerosi, infatti, sono gli esempi di condottieri, rivoluzionari, capi di Stato o anche e semplicemente gente comune, che sono stati vittime di violenza, ostracismo, persecuzione. La vittima designata per l’espiazione non sempre è il singolo individuo; sovente sono gruppi di individui portatori di idee, valori, costumi in contrasto con quelli del gruppo dominante, e per questo motivo facilmente bersaglio dell’odio collettivo. Per di più le dinamiche inerenti a questo tema raramente ci presentano un quadro della “vicenda umana” che non sia tragicamente segnato dalla violenza e dall’accanimento contro una vittima scelta dalla collettività, su cui far ricadere una colpa, reale o presunta.
Lo scopo iniziale di questo breve saggio, come il titolo stesso lascia intuire, doveva essere quello di creare una sorta di parallelismo tra la figura del Cristo dei Vangeli e quella del capro espiatorio descritta nell’Antico Testamento. Ma il tentativo non sarebbe stato certo originale dal momento che, in duemila anni di storia, tantissimi tra letterati, filosofi, e soprattutto teologi si sono apprestati a scrivere sull’argomento, lasciando di conseguenza il campo di indagine completamente saturo. Senonché, la necessità di far chiarezza su alcune questioni che da tempo impegnavano la mia mente, mi ha condotto su una nuova strada, per certi versi anche più affascinante della precedente. Per questo motivo, pur mantenendo inalterata l’impostazione originaria, ho voluto ampliare l’orizzonte di ricerca estendendo il parallelismo ad altre due figure del racconto evangelico: quella di Giuda e quella di Pilato. Entrambi i personaggi, protagonisti della drammatica vicenda che portò alla crocifissione del Cristo, sono stati spesso considerati, sia in ambiente cristiano che non cristiano, dei capri espiatori, vittime di un destino già stabilito e perciò incolpevoli di quel triste epilogo. Pertanto non poteva verificarsi occasione migliore per provare la giustezza od eventualmente l’inconsistenza di tali affermazioni (…)”. Attilio S. Palermo